Film, n. 52: UFO (13.X.1968 8mm bn m 18 fts 20’). Dati tecnici:
1 diaframmare in ripresa usando il singolo fotogramma. 2 Davanti all’obbiettivo cine, io gioco come davanti al mio occhio. Quindi - via le regole tradizionali, spostarsi prego, si gira. 3 Cinematografare in singolo ft. Senza preoccuparsi di controllare l’immagine da riprendere (inquadratura). 4 Premere il pulsante che aziona il ft. singolo, escludendo un ritmo regolare, ma agire esclusivamente e reagire secondo il tuo momentaneo stato d’animo. 5 Montaggio in macchina. 6 Tentare (dopo un allenamento costante a macchina scarica) di riuscire ad ottenere il massimo della resa, tenendo conto (a) della documentazione, (b) del ritmo visuale, (c) del montaggio: cfr. 5. (d) rendere il film musica per gli occhi (e) cambio d’obbiettivo veloce e velocità di scorrimento pellicola. 7 Cinecamera usata come parte di te stesso. 8 Cavalletto, mano libera, spostarsi continuamente onde ottenere nel tempo di due ore quello che normalmente ci si impiegano mesi. 9 Portare lo spettatore all’esasperazione ritmica/visuale, controllando però il limite, suo, di rottura. 10 Dare il respiro finale (usando il rallentatore) .
Da Il Giorno, 14.X.1968, I fatti della vita. Monte Olimpino – Allo happening degli oggetti volanti il serpente del pittore resta a terra – articolo di Marisa Rusconi. UFO organizzato da Daniela Palazzoli e Bruno Munari.
[1] Massimo Bacigalupo, Studi monografici della Rivista Bianco e nero, Il film sperimentale, fascicolo 5/8- Roma 1974, pp. 58-62